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Conto Termico 2020: tutte le novità

Posted by Nicola Del Sorbo on 12/03/2020
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Il Conto Termico 2020 è una forma di incentivo volto a favorire l’adozione e l’incremento delle fonti rinnovabili per produrre energia termica da impianti di piccole e medie dimensioni. È destinato alle Pubbliche Amministrazioni, ai privati e alle imprese che compiono degli interventi di efficientamento energetico su edifici esistenti che godono di un impianto di climatizzazione annuale.

Si tratta di un incentivo gestito dall’ente statale GSE (Gestore dei Servizi Energetici), nato con il Decreto Ministeriale del 28 febbraio 2012. Nel corso degli anni l’incentivo ha subito diversi aggiornamenti e modifiche. A partire da quest’anno, il Conto Termico 2020 è giunto alla sua versione più avanzata, e ha preso il nome di Conto Termico 2.0.

Avranno accesso all’incentivo tutte le PA, i privati e le imprese che effettuano interventi volti ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per gli impianti di piccole e medie dimensioni su qualsiasi tipologia di immobile. Con la sola eccezione degli edifici appartenenti alla Categoria Catastale F/3, che comprende i fabbricati ancora in fase di costruzione.

Fra le fonti di energia rinnovabili maggiormente utilizzate troviamo il fotovoltaico, attraverso il quale è possibile risparmiare in bolletta. I pannelli fotovoltaici possono essere gestiti dal proprio smartphone sfruttando la migliore copertura internet reperibile sul mercato.

Per l’anno corrente, il GSE ha messo a disposizione per il Conto Termico 2020 ben 900 milioni di euro. Di questi, 200 milioni sono riservati alle Pubbliche Amministrazioni, mentre i restanti sono da ripartire tra imprese e privati.

Conto Termico 2020: come funziona

Le agevolazioni concesse con il Conto Termico 2020 saranno regolate per mezzo di un contratto tra il GSE e il Soggetto Responsabile richiedente. Gli importi, i massimali e le modalità di erogazione variano in base alla tipologia di interventi che si intende effettuare, ma anche in base alla dimensione dell’impianto presente nell’edificio.

I soggetti privati e le imprese non possono cumulare tale incentivo con le altre agevolazioni concesse dallo Stato, ma unicamente con gli incentivi non statali. Per quanto riguarda invece la PA, queste potranno accedere al Conto Termico 2020 in concomitanza sia con le agevolazioni statali che con quelle non statali. A patto però che la somma totale dei contributi non superi il 100% del costo degli interventi.

L’agevolazione sarà concessa dal GSE calcolando delle precise percentuali da applicare alla spesa sostenuta. Gli importi spettanti saranno concessi nella misura massima del:

  • 65%, per gli interventi volti a demolire una vecchia costruzione per realizzare ex novo degli edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building). Ovvero delle unità abitative con alte prestazioni energetiche, e che comportino quindi una minima percentuale di emissioni di CO2 nell’ambiente;
  • 65%, per sostituire dei vecchi impianti tradizionali con dei nuovi impianti ibridi, a biomassa, a pompe di calore, termici o fotovoltaici;
  • 40%, per gli interventi volti a migliorare l’isolamento termico di un edificio. In particolare sono comprese le seguenti operazioni: installazione di chiusure finestrate più efficienti, isolamento di pareti e coperture, installazione di schermature solati, sostituzione di corpi illuminanti, sostituzione di caldaie tradizionali con delle nuove a condensazione, installazione di tecnologie di building automation;
  • 50%, sempre per condurre interventi volti a migliorare l’isolamento termico degli edifici, ma nelle zone climatiche E ed F. La percentuale sale fino ad un massimo del 55% nel caso in cui l’isolamento termico sia abbinato all’installazione di un nuovo impianto ad alta efficienza energetica.

Interventi incentivabili

Il GSE ha definito e classificato tutte le categorie di interventi incentivabili che possono essere ammessi all’agevolazione del Conto Termico 2020. Gli interventi ammissibili per le PA sono differenti da quelli concessi alle imprese e ai privati.

Vediamoli di seguito.

Per le PA

In tutti i casi che elencheremo di seguito, il GSE concede la possibilità di presentare la domanda per gli interventi di efficientamento energetico al Soggetto Responsabile proprietario dell’edificio per cui sono stati condotti gli interventi. Oppure alla ESCO che ha stipulato un contratto di servizio energia o prestazione energetica con il Soggetto Responsabile.

Quindi, per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni, gli interventi ammissibili riguardano lavori di:

  • Coibentazione, ovvero la tecnica che favorisce l’isolamento termico, acustico e termoacustico;
  • Sostituzione infissi. Tale punto riguarda unicamente gli edifici in cui viene sostituito l’impianto preesistente, e non le nuove installazioni;
  • Installazione di caldaia a condensazione. L’agevolazione viene riconosciuta solo in caso di sostituzione di un vecchio impianto, e non in caso di nuova installazione;
  • Installazione di sistemi di schermatura o/e ombreggiamento. In tal caso l’incentivo sarà concesso in caso di installazione ex novo;
  • Nuova costruzione di edificio nZEB;
  • Installazione di sistemi efficienti di illuminazione. L’agevolazione sarà concessa solo in caso di sostituzione di sistema già esistente, e non in caso di nuova installazione;
  • Intervento di Building Automation (Automazione dell’Edificio), ovvero l’installazione di un sistema centralizzato automatico;
  • Installazione di pompe di calore. Ammissibile solo in caso di sostituzione di impianto preesistente, e non di nuova installazione;
  • Installazione di caldaie e stufe a biomassa. Anche qui non è concesso presentare domanda per gli impianti di nuova installazione ma solo per la sostituzione di quelli già esistenti;
  • Impianto solare termico. In tal caso l’accesso all’incentivo è ammissibile in caso di nuova installazione dell’impianto;
  • Installazione di scalda acqua a pompa di calore. L’accesso al Conto Termico 2020 è consentito solo per la sostituzione dell’impianto e non per l’installazione ex novo;
  • Impianti ibridi a pompa di calore. Solo per sostituzione vecchi impianti, e non per nuove installazioni.

Per le imprese e i privati

I lavori per i quali il GSE concede l’accesso all’incentivo Conto Termico 2020, sono molto più limitati per le imprese e i privati. Anche in tal caso, potranno fare domanda per ricevere l’agevolazione i Soggetti Responsabili dell’edificio e degli impianti in questione. Oppure anche la ESCO che ha stipulato il contratto con essi.

Gli interventi concessi a imprese e privati sono:

  • Installazione di impianti ibridi a pompa di calore. Solo in caso di sostituzione impianti preesistenti e non di installazione ex novo;
  • Installazione di pompe di calore. Non per le nuove installazioni, ma per la sostituzione di vecchi impianti;
  • Impianto solare termico. In tal caso, l’incentivo è concesso per gli interventi di nuova installazione;
  • Installazione di scalda acqua a pompa di calore. L’incentivo si concede solo per la sostituzione di vecchi impianti e non per le nuove installazioni;
  • Installazione di caldaia e stufa a biomassa. Solo per la sostituzione di impianti preesistenti e non per le installazioni ex novo.

Come richiedere l’incentivo

Anche la compilazione della domanda si applica con metodi differenti per le PA, e per le imprese e i privati. In tutti i casi comunque, sarà necessario accedere al proprio account sul portale del GSE all’indirizzo www.gse.it. Si potrà presentare la richiesta esclusivamente con modalità telematica.

Le Pubbliche Amministrazioni avranno due opzioni per accedere all’incentivo Conto Termico 2020. La prima opzione è l’accesso diretto dopo che i lavori sono già stati conclusi. Per l’invio, sarà necessario compilare la “scheda-domanda” messa a disposizione all’interno del portale. Entro e non oltre 60 giorni dalla conclusione degli interventi.

La seconda opzione che avranno le PA invece, concede loro la possibilità di richiedere l’agevolazione ancor prima di iniziare i lavori destinati all’efficientamento energetico dell’edificio. Per poter accedere alla modalità definita “a prenotazione” però, la PA dovrà obbligatoriamente stipulare un contratto di rendimento prima dell’invio della domanda. E, in seguito all’invio, dovrà sottoscrivere un atto notorio che specifichi la data in cui si prevede l’inizio dei lavori. Se la PA sceglierà di ricevere l’incentivo con modalità a prenotazione, invece della “scheda-domanda” dovrà compilare e inviare la “scheda-domanda a preventivo”. Sempre disponibile sul portale del GSE.

Per quanto riguarda invece i soggetti privati e le imprese, questi avranno la possibilità di accedere all’incentivo Conto Termico 2020 unicamente tramite accesso diretto in seguito alla conclusione degli interventi. Anch’essi dovranno compilare la “scheda-domanda” che trovano sul portale, e inviarla entro 60 giorni dalla data di fine lavori.

Sia per le PA che per le imprese e i privati, sono previste due modalità di erogazione dell’incentivo. Se l’importo che il GSE dovrà erogare sarà pari o inferiore a 5.000€, l’ente provvederà a concedere la somma in un’unica soluzione tramite bonifico bancario. Entro 2 mesi dalla data di accettazione della domanda.

Se invece le spese sono state maggiori, e quindi il rimborso dovuto è superiore a 5.000€, l’erogazione avverrà tramite rate annuali. Queste potranno essere 2 o 5, calcolate in base alla tipologia d’intervento effettuato e all’importo che il GSE dovrà erogare.

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